Agopuntura

I benefici tangibili, comprovati e immediati rendono l’agopuntura una tecnica eccezionale e di grande popolarità. Il suo successo è documentato da innumerevoli pubblicazioni scientifiche e la sua integrazione nella medicina occidentale avanza senza sosta ormai da diversi decenni.

Come agisce e a quali benefici conduce

L’agopuntura poggia sul modello cinese dei Jing Mai (經脈), ovvero dei vasi e meridiani su cui sono disposti i punti di agopuntura. Al loro interno scorre il Qi (氣): un termine tradotto spesso con “energia vitale”. L’esistenza del Qi è assolutamente indiscutibile per la miriade di persone che ne fanno giornalmente esperienza attraverso le pratiche del qi gong (氣功), del tai ji quan (太极拳) o dell’agopuntura.
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il qi pervade i jing mai, influenzando ogni aspetto della nostra salute, i nostri pensieri, le nostre reazioni, la nostra malattia o la nostra guarigione. Il lavoro sul qi (氣) permette quindi di prevenire o ristabilire la salute di tutti i sistemi e di tutti gli organi del corpo.

Da quando l’agopuntura ha iniziato ad essere praticata in Occidente, numerosi ricercatori hanno cercato di svelarne i meccanismi con la loro scienza, giungendo a una moltitudine di conclusioni e modelli scientifici.

Ad esempio, è stato ripetutamente dimostrato che l’agopuntura è in grado di alleviare il dolore, ridurre l’infiammazione e stimolare la guarigione. Ovviamente è in grado di fare molto altro ma ci soffermeremo per qualche riga su questi benefici. 

La generazione del dolore comporta una serie di passaggi: in primis la trasduzione di energia dei segnali stimolatori nelle terminazioni nervose sensoriali, seguono la conduzione da parte delle fibre nervose afferenti ai gangli spinali, la trasmissione ai neuroni del corno dorsale del midollo spinale e infine la trasmissione ascendente dei segnali sensoriali al sistema nervoso centrale (il cervello). A questo punto gli impulsi nervosi provenienti dalla periferia vengono elaborati dalla corteccia celebrale. A tutto questo partecipano numerose molecole in grado di aumentare o inibire la trasmissione dei segnali.

Secondo gli studi esistenti e semplificando le cose, i possibili meccanismi ed effetti analgesici dell’agopuntura si esprimono a due livelli: su quello delle vie nervose periferiche e su quelle delle vie centrali.
La stimolazione di un punto di agopuntura attiva il sistema nervoso enterico (ENS), portando al rilascio di numerose molecole di segnalazione neurochimica, tra cui ormoni e neurotrasmettitori. Queste molecole, oltre a interferire con gli impulsi nervosi periferici, inibiscono le reazioni infiammatorie o promuovono la riparazione dei danni, rompendo il circolo vizioso tra stimolo e dolore.

Come precedentemente scritto questo è parte del quadro. Nello studiare i meccanismi dell’agopuntura bisogna tener presente la complessità del nostro organismo e gli innumerevoli processi che avvengono in ogni istante al suo interno. Qualsiasi osservazione svela dunque parte del quadro, ma comprendere l’immagine completa in termini biochimici è complesso, se non impossibile. Per contro, chiari e solidi, sono i principi della Medicina Tradizionale Cinese e il valore dei suoi metodi terapeutici impiegati da oltre duemila anni di storia.

Cosa succede durante una seduta di agopuntura

Aghi sterili monouso vengono collocati sui punti di agopuntura (xue 穴) distribuiti lungo i cosiddetti jing mai (經脈). La sequenza dei punti e le tecniche dipendono dal principio terapeutico stabilito in base alla malattia e la diagnosi.
In genere si distinguono tre tecniche: la tecnica di sedazione, la tecnica di tonificazione e la tecnica neutra.
Con la sedazione l’intento è di eliminare, drenare o purificare un fattore patogeno che affligge l’organismo.
Con la tonificazione si richiama, aumenta o attiva una determinata funzione organica o risorsa.
La tecnica neutra viene considerata di “armonizzazione”: si lascia che il corpo si regoli da solo. Una volta posti, gli aghi vengono lasciati in sito mediamente 30-40 minuti. Durante questo lasso di tempo la persona si rilassa permettendo quindi alla terapia di svolgere il suo effetto.

Una delle domande frequenti è: “fa male?”

Il termine xue (穴, punto di agopuntura) indica letteralmente interstizio, fenditura o apertura. I punti o le aree si trovano dunque sempre in zone anatomiche ben precise: tra due tendini, un muscolo e un osso, un forame e via dicendo. Quando l’ago viene inserito in questo “spazio” in genere non viene avverito dolore. Naturalmente la percezione differisce da persona a persona.
È dunque possibile che nonostante gli aghi non superino i 0.25mm di larghezza e che siano collocati correttamente, la persona avverta una sensazione poco piacevole all’inserzione o manipolazione.
Nella stragrande maggioranza dei casi tuttavia, tale percezione sparisce nel giro di pochi istanti.

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